Archive for the ‘Rumori’ Category
Situazione traffico ore 23,23. La macchinina multicolore
La macchinina multicolore – un po’ rossa, un po’ gialla, un po’ grigia, un po’ verde – dovrebbe far scattare l’autovelox, fissato a 50 (più uno) km/h.
Se continua così, verrà fotografata a oltre 55 km/h.
Però ci sono anche i passeggeri esteri. Quindi la velocità finale potrebbe essere 53,7 kh/h. Almeno così dice il cervellone.
Ovviamente, bisogna accelerare. Il conducente, che avrà modo di riposarsi fino a domattina, deve continuare a guidare così come ha fatto oggi.
(www.tommasolabate.com)
Situazione traffico. La macchinina multicolore (aggiornamento domenica ore 20.11)
La macchinina multicolore – un po’ rossa, un po’ gialla, un po’ grigia, un po’ verde – dovrebbe far scattare l’autovelox domattina, attorno alle 10.27.
Dovrebbe.
Votare entro il Novantesimo, perché il Cav. sta pensando ai tempi supplementari. Al ritmo di carte bollate.
di Tommaso Labate (estratto dal Riformista di oggi)
Nel triangolo Chigi-Grazioli-via dell’Umiltà, che rappresenta il perimetro del potere berlusconiano, gli allarmi hanno superato da tempo il livello di guardia. Al punto che nell’esercito del Cavaliere ci si starebbe addirittura preparando per i tempi supplementari. Traduzione: se il voto degli italiani all’estero sarà decisivo ai fini del quorum, visto che la Cassazione su questo pacchetto di schede non si esprimerà prima di mercoledì, è addirittura possibile che il day after la consultazione popolare si trasformi in una pericolosissima rissa a colpi di carte bollate.
«È uno scenario a cui non vogliamo nemmeno pensare», è la sintesi delle reazioni che arrivano dalla sede nazionale del Pd. Ma «il fatto che Berlusconi non vada alle urne», si mormora nell’entourage del premier, «non vuol dire che non giocherà una partita all’ultimo sangue». Significa, aggiunge la fonte berlusconiana, che «se l’affluenza non supererà ampiamente il 50 per cento più uno, noi combatteremo su ogni singolo voto. Italiano o estero che sia».
Il resto dell’articolo lo trovate qui.
Situazione traffico / La macchinina multicolore
La macchinina multicolore – un po’ rossa, un po’ gialla, un po’ grigia, un po’ verde – viaggia a una velocità variabile tra i 46 e i 51 km/h.
Ha superato i 50 km/h nel Nord Est e nel Centro Italia, li sta raggiungendo nel Nord Ovest ma va molto lentamente nel Sud e nelle Isole.
La possibilità che alle 15 di lunedì scatti l’Autovelox c’è. Non è facile, nemmeno impossibile. Ma bisogna accelerare.
(www.tommasolabate.com)
E Ryanair ha trovato un nuovo lavoro al Cavaliere.
Effetto Pisapia sui cieli. Ryanair ha trovato un nuovo lavoro al Cavaliere. Quello del testimonial.
Calcioscommesse, quando Atalanta-Piacenza si trasformò in una partita di triathlon (pallavolo, rugby, Subbuteo).
Nell’inchiesta che sta facendo tremare il calcio nostrano c’è anche Atalanta-Piacenza del 19 marzo scorso, la partita che sta inguaiando il capitano atalantino Cristiano Doni.
Lo schema degli scommettitori era quello di puntare sullo scarto di tre gol.
La partita Atalanta-Piacenza finisce effettivamente 3-0. Tutti i gol vengono segnati nel primo tempo.
Qui sotto gli highlights (si fa per dire) del match.
Dal minuto 00:43 del video, l’azione che porta alla prima segnatura atalantina. Zenoni, difensore del Piacenza ed ex compagno di squadra di Doni, decide inspiegabilmente di trasformarsi in un giocatore di pallavolo. Rigore. Gol. 1-0.
Dal minuto 07:23 del video, si materializza la seconda rete. Stavolta il difensore piacentino Carlo Gervasoni, che secondo gli inquirenti era d’accordo con Doni, opta per un intervento che andrebbe bene giusto a rugby. Rigore. Gol. 2-0.
Dal minuto 10:08 del video, la terza rete. Tutta da gustare. Soprattutto perché la retroguardia del Piacenza sembra un ammasso di pupazzetti del Subbuteo. Gol. 3-0.
“Tutto molto bello”, avrebbe commentato Bruno Pizzul. E, soprattutto, limpido.
(www.tommasolabate.com)
Situazione traffico definitiva.
C’è un dato che meglio di ogni altro riassume le proporzioni della sconfitta di Berlusconi.
Prima dell’ultima tornata elettorale, nelle città capoluogo chiamate al voto, i cittadini amministrati dal centrosinistra erano 3.353.219 conto i 2.182.184 amministrati dal centrodestra.
Dopo i ballottaggi la situazione è 5.039.457 (centrosinistra) a 690.678 (centrodestra). Distacco quadruplicato, insomma.
Situazione traffico (ore 11.30).
1) C’è una macchina targata MI che viaggia a 53,5 km/h. Un’altra, sempre targata MI e con una donna al volante, la insegue a 46,5 km/h.
2) Più a sud, un’automobile targata NA ha appena superato i 55 km/h e sta accelerando. La vettura che la insegue, sempre targata NA, sta ulteriormente rallentando.
Juke-box Montecitorio. Dal progetto “diarchia” di Walter all’effetto “Bin Laden” sul Pd calabrese.
1) Alla domanda sul “perché” Walter Veltroni abbia deciso di riaprire proprio adesso il fronte interno con l’intervista al Foglio, la maggior parte dei detrattori dell’ex segretario del Pd dà risposte che rimandano a un non meglio precisato (o forse sì) “sabotaggio”. Tutto questo mentre nel giro di “Walter” si inizia a sospettare che Bersani e Casini abbiano già trovato un accordo in vista delle prossime elezioni politiche. Pier 1 (Luigi) candidato premier di quella stessa Santa Alleanza che Pier 2 (Ferdinando) continua tatticamente a smentire. Pier 2 (sempre Ferdinando) al Quirinale per il dopo-Napolitano. Fosse questa la trama, si capirebbe perché Veltroni ha ricominciato a parlare bene di D’Alema (anche nell’intervista al Foglio). Obiettivo: tentare di ricostruire l’antica diarchia.
2) Il regista dell’omicidio di Osama Bin Laden è il capo del Pentagono Leon Panetta, che due anni fa fu mandato da Obama alla Cia proprio per mettersi sulle tracce del leader di Al Qaeda. Che cosa c’entra tutto questo con le elezioni amministrative? Semplice. Il cugino di secondo grado di Leon Panetta, Mimmo Panetta, è il candidato sindaco del Pd alle comunali di Siderno, ventimila e passa abitanti nel cuore della Locride. Domanda: ci sarà un “effetto Bin Laden” sul voto?
Juke-box Montecitorio. La compagnia di Casini, D’Alema fa i conti a DiBenedetto, la paura napoletana del Pd.
1) Montecitorio, mercoledì 13 aprile 2011, cinque giorni fa. Sono le 18.20 e mancano quindi due ore scarse all’approvazione della prescrizione breve. C’è però il tempo di un’ultima pausa prima del rush finale. Molti parlamentari si dirigono alla buvette, altri vanno verso il cortile per una boccata di sigaretta, altri ancora puntano i bagni. Tra questi ultimi ci sono Pier Ferdinando Casini e Paolo Romani. Stando al racconto di tre testimoni (bipartisan), quando il leader dell’Udc incrocia il ministro dello Sviluppo economico, ecco che gli lancia un monito familiare ai maschietti d’ogni età e ceto sociale: “Romani, chi non piscia in compagnia o è un ladro o è una spia”.
2) Tra i romanisti che bazzicano il Palazzo serpeggia una certa diffidenza rispetto alle reali potenzialità economico-finanziarie del neopresidente dei giallorossi, lo statunitense Tom DiBenedetto. A tutti quelli che gli hanno chiesto un parere, tanto per fare un esempio, l’iper-romanista Massimo D’Alema ha risposto senza troppi giri di parole: “Secondo me, quello non ha una lira”. Sperasi nei dollari.
3) A proposito di preoccupazioni. Ai piani alti del Pd (ma anche a quelli bassi), cresce la tensione rispetto alle elezioni di Napoli. Il candidato dell’Idv de Magistris, infatti, ha sondaggi molto più confortanti di quelli del democrat Morcone. Insomma, se il candidato del centrodestra Lettieri non vince al primo turno, le possibilità che a sfidarlo al ballottaggio sia l’ex pm di Why not? crescono di giorno in giorno.