Juke-box Montecitorio. La compagnia di Casini, D’Alema fa i conti a DiBenedetto, la paura napoletana del Pd.
1) Montecitorio, mercoledì 13 aprile 2011, cinque giorni fa. Sono le 18.20 e mancano quindi due ore scarse all’approvazione della prescrizione breve. C’è però il tempo di un’ultima pausa prima del rush finale. Molti parlamentari si dirigono alla buvette, altri vanno verso il cortile per una boccata di sigaretta, altri ancora puntano i bagni. Tra questi ultimi ci sono Pier Ferdinando Casini e Paolo Romani. Stando al racconto di tre testimoni (bipartisan), quando il leader dell’Udc incrocia il ministro dello Sviluppo economico, ecco che gli lancia un monito familiare ai maschietti d’ogni età e ceto sociale: “Romani, chi non piscia in compagnia o è un ladro o è una spia”.
2) Tra i romanisti che bazzicano il Palazzo serpeggia una certa diffidenza rispetto alle reali potenzialità economico-finanziarie del neopresidente dei giallorossi, lo statunitense Tom DiBenedetto. A tutti quelli che gli hanno chiesto un parere, tanto per fare un esempio, l’iper-romanista Massimo D’Alema ha risposto senza troppi giri di parole: “Secondo me, quello non ha una lira”. Sperasi nei dollari.
3) A proposito di preoccupazioni. Ai piani alti del Pd (ma anche a quelli bassi), cresce la tensione rispetto alle elezioni di Napoli. Il candidato dell’Idv de Magistris, infatti, ha sondaggi molto più confortanti di quelli del democrat Morcone. Insomma, se il candidato del centrodestra Lettieri non vince al primo turno, le possibilità che a sfidarlo al ballottaggio sia l’ex pm di Why not? crescono di giorno in giorno.
Siccome credo ai blog e sono a mia volta blogger, ribadisco: questo è un signor pezzo, altro che bàlle
giovanni choukhadarian
18 aprile 2011 at 14:21
Onoratissimo, Giovanni.
tommasolabate
18 aprile 2011 at 14:49