E Di Pietro citò i fratelli Craxi come testimoni. Dell’accusa.
Nell’intervista rilasciata oggi al Riformista, Antonio Di Pietro dice molte cose. Confida di sperare nel raggiungimento del quorum al referendum, sostiene che l’abolizione manu referendaria del legittimo impedimento provocherà lo scioglimento delle Camere, chiede di non essere più “bistrattato” dai “benpensanti” dell’opposizione.
Ma la vera novità del Tonino pensiero è un’altra. Per la prima volta dopo vent’anni, l’ex pm cita i fratelli Craxi come testimoni dell’accusa.
Domanda: secondo lei, i berluscones hanno superato anche il limite di quei politici della Prima Repubblica finiti con Tangentopoli?
Entrambi i fratelli Craxi, anche Stefania, hanno detto che questi sono peggio di quelli della Prima repubblica.
Di Pietro d’accordo coi fratelli Craxi? Sarebbe un inedito.
Con la differenza che io non uso le malefatte dei politici di oggi per giustificare quelle della classe politica di ieri. Però una cosa la devo dire: a differenza di vent’anni fa, oggi i delinquenti della politica hanno perso ogni pudore e ogni limite. Perché vede, ai tempi di Mani Pulite il politico lestofante aveva due strade: rispondere ai magistrati oppure darsi latitante. Adesso, con Berlusconi, non rispondono né scappano. Si fanno eleggere in Parlamento e approvano leggi contro i magistrati.
[…] Fonte: Tommaso Labate […]
E Di Pietro citò i fratelli Craxi come testimoni. Dell’accusa. | Politica News
10 Maggio 2011 at 13:53