“Quello sporco rimpasto”. Starring Saverio Romano, directed by Mario Pepe
di Tommaso Labate (dal Riformista del 5 marzo 2011)
«Calearo viceministro dello Sviluppo economico, Misiti ai Trasporti, Romano all’Agricoltura con Galan spostato ai Beni culturali… È tutto pronto per la prossima settimana». Il “commissario tecnico” dei Responsabili, Mario Pepe, snocciola al Riformista un rimpastone «alla Sarkozy».
Mario Pepe, il deux ex machina dei “Responsabili”. L’uomo delle compravendite.
Ma che cosa sta dicendo? Non sa quanta gente vuole venire da noi ed è bloccata dal ricatto dei rispettivi partiti. Tre gli ex della Margherita, ad esempio, ci sono un sacco di parlamentari che idealmente stanno già con noi.
Ma se solo l’Idv ha perso una caterva di eletti, tutti venuti nella maggioranza.
Erano persone che stavano con Di Pietro solo per essere elette. E visto che non condividevano il giustizialismo dell’ex pm, l’hanno fregato.
Ideali, valori, bella politica.
Certo. Mi creda: la somma dei parlamentari che idealmente sta col governo è aritmeticamente superiore ai numeri che già abbiamo.
Fuori i nomi.
Niente nomi. Le dico solo che il governo Berlusconi ha molti sostenitori che per ora sono occulti.
I Responsabili che già ci sono attendono il rimpasto. Si saranno stancati di aspettare, no?
La prossima settimana si comincia. Noi di “Iniziativa responsabile” mettiamo a disposizione del governo alcuni nomi di altissimo profilo. Prenda Calearo, ad esempio.
Prendiamolo.
Farà il viceministro dello Sviluppo economico con delega al commercio estero, nel posto che fu di Urso. Calearo, ex presidente di Federmeccanica, è stato eletto col Pd. Va dato atto a Veltroni di aver scelto molto bene questo candidato, eh? Ci tengo a riconoscere questo merito all’opposizione.
E riconosciamoglielo.
Portare Calearo al governo sarà per Berlusconi un’operazione, come dire, bipartisan. Alla Sarkozy, va’.
E una casella è riempita.
Poi, vogliamo dimenticarci di un Sud che ha bisogno dello sviluppo infrastrutturale, di una Salerno-Reggio Calabria che necessita di percorsi alternativi, delle ferrovie del Meridione?
No che non vogliamo.
Aurelio Misiti, ex Mpa, è il nome giusto. Uno dei massimi esperti in materia di trasporti che questo paese può vantare.
Quindi, Misiti sottosegretario.
Eh no, una professionalità del genere merita un posto da viceministro.
E chi lo dice a Tremonti che deve sborsare più soldi per la squadra di governo?
Glielo dice Berlusconi, sempre se non gliel’ha già detto. E poi, mica arriveremo ai 110 posti del governo Prodi. Una settantina, non di più. Più uomini di governo presidiano le commissioni, più aumenta la produttività di Parlamento ed esecutivo.
Però l’Agricoltura la vuole la Lega.
Per l’Agricoltura c’è già Saverio Romano.
Un altro “responsabile”.
Sì. E Galan può traslocare dall’Agricoltura ai Beni culturali. Si figuri, lui è già contento. Ha già delle idee per la cultura del Veneto…
Addio Bondi, allora.
Bondi va via da martire, perché è stato accusato ingiustamente per il crollo di Pompei. E da vincente, perché è uscito indenne dalla mozione di sfiducia. Comunque per Galan c’è sempre la subordinata del ministero delle Politiche comunitarie, lasciato libero da Ronchi.
I responsabili scalpitano. Ci si mette un secondo a diventare irresponsabile.
Noi vogliamo dare una mano a questa maggioranza e a questo governo. È un’operazione che serve al Paese, questo rimpasto.
E lei, il regista dell’operazione? Non chiede niente per sé?
Io devo soltanto tenere buone tutte queste risorse che, giustamente, vogliono essere valorizzate. Non mi metterei certo a rubare il posto a uno di loro, figuriamoci.
Vuolsi così colà dove si rimpasta ciò che Mario Pepe vuole. E se il premier fa Sarkozy, lei…
Io posso fare l’Attali della situazione, certo. Mi accontento.
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