“Il dottor Vespa ci terrebbe tanto…”.
“Pronto? L’onorevole (omissis)?”.
“Sono io, chi parla?”.
“Buonasera, sono (omissis), dalla redazione di Porta a porta”.
È venerdì 25 febbraio, metà pomeriggio. All’aeroporto di Fiumicino c’è un signore di mezza età, con la carta d’identità nella mano sinistra e la carta d’imbarco nella mano destra. È un deputato della Repubblica, uno dei pochi eletti dal popolo (sic!) che può fregiarsi dell’aggettivo “responsabile” (ari-sic!). Ed è visibilmente provato dall’estenuante tira e molla che ha portato l’Aula di Montecitorio ad approvare il decreto Milleproroghe. Però, riflette l’onorevole, in fondo è passato tutto. È venerdì, si torna a casa, un po’ di sole, relax, la famiglia.
Nella sala d’aspetto dello scalo della Capitale, l’onorevole (omissis) si guarda intorno. Scruta i volti degli astanti, forse cerca nei loro occhi la prova finale di quella celebrità che il passaggio dall’opposizione alla maggioranza dovrebbe avergli garantito. “Chissà se m’hanno riconosciuto, chissà se vedono in me colui che, adesso, ogni tanto si vede anche in televisione”.
Lo squillo del telefonino e un display che lampeggia lasciando sullo sfondo la scritta “numero sconosciuto” interrompono quei pensieri.
“Pronto? L’onorevole (omissis)?”
“Sono io, chi parla?”.
“Buonasera, sono (omissis), dalla redazione di Porta a porta”.
L’onorevole sorride. La prova di quella celebrità che cercava nella sala d’aspetto di un aeroporto si è materializzata di colpo sul suo telefono cellulare.
“Senta onorevole, mi scusi se la chiamo all’ultimo minuto. Stiamo registrando una puntata sull’approvazione del Milleproproghe e il dottor Vespa ci teneva… Lei si trova a Roma?”.
“A dire il vero, sono all’aeroporto. Sto per prendere un aereo”.
“Ah…Quindi lei non ce la farebbe a venire qui, adesso, a via Teulada…”.
L’altoparlante annuncia l’imbarco imminente. Serve una decisione lampo. Rinunciare al meritato, meritatissimo, riposo per un’ospitata nel salotto di Porta a porta? L’onorevole non ha dubbi.
“Mi dia mezz’ora e sono da voi”.
“Senta, glielo dico per correttezza. Tra gli ospiti c’è anche l’onorevole Donadi dell’Italia dei valori. Per lei è un problema?”
“Un problema? Ma scherziamo?”.
La carta d’imbarco viene stracciata in mille pezzi. E mentre il suo aereo decolla dalla pista di Fiumicino, l’onorevole è già su un tassì.
“Via Teulada 66 per favore. E faccia in fretta”.
In venticinque minuti, l’onorevole (omissis) è arrivato a destinazione. Nel tragitto ha pensato e ripensato a come distruggere l’avversario politico con le armi dell’oratoria, davanti alle telecamere.
Ma di fronte ai cancelli di Mamma Rai succede qualcosa di strano.
“Buonasera, sono l’onorevole (omissis)”, scandisce l’onorevole (omissis) di fronte al vigilante che si trova davanti.
“Buonasera, mi dica pure, onorevole”.
“Mi stanno aspettando allo studio 5, devo registrare una puntata di Porta a porta”.
“Ma è sicuro? Oggi è venerdì, di solito non registrano nel fine settimana”.
“Sicurissimo. M’hanno chiamato mezz’ora fa. Mi stanno aspettando”.
Il vigilante, ligio al dovere, prova a chiamare gli studi. Nessuna risposta. Via Teulada sembra il deserto dei tartari.
“Guardi, glielo ripeto per l’ultima volta. Mi stanno aspettando su, m’hanno telefonato mezz’ora fa” (l’onorevole omissis).
“Può gentilmente darmi il numero da cui l’hanno contattata?” (il vigilante Rai).
“M’hanno chiamato da un numero privato” (l’onorevole omissis).
L’aereo del meritato riposo è già arrivato a destinazione. E un collega dell’onorevole (omissis), lontano chilometri e chilometri da via Teulada, si sta contorcendo dalle risate agitando con le mani un telefonino. L’onorevole (omissis) chiama l’ennesimo taxi. E fugge via per le strade di una Capitale ormai al tramonto. Meditando propositi di vendetta nei confronti di un fantasma di cui non conosce il nome. Né lo conoscerà mai.
favoloso!
salvatore
9 marzo 2011 at 15:06
grazie. abbiamo bisogno di voi.
tommasolabate
9 marzo 2011 at 16:09
fantastico! ma tu che ne sai, tommaso?
alessandra
9 marzo 2011 at 16:57
ero nascosto nella valigia dell’onorevole, travestito da beautycase
tommasolabate
9 marzo 2011 at 17:56
In bocca al lupo!
agoerre
9 marzo 2011 at 17:41
crepi il lupo
tommasolabate
9 marzo 2011 at 17:56
..e così è nato. E pensa, non erano nemmeno scaduti i giorni. Secondo me ti si sono rotte le acque all’improvviso. E mammamia, sai che paura. Far nascere un blog prematuro fa sempre tanta paura, no? Però lo sai, è proprio bello. Benvenuto al mondo, tommasolabate.com.
pesciolina
9 marzo 2011 at 20:23
Meglio un giorno prima che un giorno dopo, direbbe Catalano.
tommasolabate
9 marzo 2011 at 22:04
IN BOCCA AL LUPO. Quando esci dalla valigia ti stringo la mano per questo servizio sfiziosissimo e per il neonato bloggg!!
delia
9 marzo 2011 at 23:00
Crepi il lupo, Delia. Una volta uscito dalla valigia, ti offrirò un caffé al bar accanto al duty free dell’aeroporto di Fiumicino.
tommasolabate
10 marzo 2011 at 01:19
[…] è riuscito a godersi in solitaria i suoi quindici minuti di possibile celebrità. Anche stavolta, come era capitato a un suo amico e collega, la scena inizia con un telefonino che […]
“Razzi?” “Sì?” “Buongiono, sono il ministro Fitto…” « tommaso labate
21 marzo 2011 at 13:14